L’ipoacusia non è una malattia che sorge all’improvviso: a meno che non ci siano traumi o patologie che compromettono la salute dell’orecchio, essa dipende da un graduale processo di invecchiamento e di indebolimento dell’apparato uditivo. È infatti possibile individuare alcuni segnali del calo uditivo che, se se notati in tempo, possono aiutarti ad individuare precocemente l’ipoacusia e intervenire con un percorso realizzato appositamente per te dal tuo Dottore degli Apparecchi Acustici. Ma vediamo quali sono questi campanelli d’allarme.
A quanti di noi è capitato di chiedere a qualcuno di ripetere quello che ha appena detto, o perché eravamo distratti o perché il nostro interlocutore stava parlando a voce troppo bassa? È un fenomeno che capita spesso, soprattutto in ambienti affollati, ma se si ripete frequentemente o in situazioni acusticamente tranquille potrebbe essere uno dei segnali del calo uditivo a cui prestare attenzione.
Se conosci qualcuno la cui battuta tipica è ormai diventata “Che? Che hai detto? Puoi ripetere?” o se ti accorgi di essere tu a dirlo spesso, ti consigliamo un controllo dell’udito per accertare un’eventuale ipoacusia. Inoltre, se noti improvvisamente che un tuo caro ha smesso di ripeterlo e tende la ad estraniarsi dalle conversazioni o ad essere meno partecipativo, potresti essere in presenza di un istintivo rigetto del calo uditivo. Le persone ipoacusiche che non vogliono mettere a parte amici e familiari della loro situazione, che sono stufi di chiedere sempre di ripetere l’ultima parte della frase o che si vergognano di non capire le parole, tendono ad isolarsi e questo comporta un peggioramento della loro situazione. Meglio intervenire subito!
Talvolta, può capitare che siano i familiari ad accorgersi del tuo problema di udito: uno dei segnali del calo uditivo più comuni infatti è quello di alzare il volume della tv in modo eccessivo, soprattutto rispetto alle altre persone che sono sedute insieme a te. Se infatti sei quello che più spesso prende il telecomando per alzare il volume e vieni “rimproverato” potrebbe trattarsi del calo uditivo. Certo, qualche volta l’audio di alcuni film non è configurato bene e le colonne sonore tendono a coprire i dialoghi, oppure le battute sono oggettivamente troppo veloci, ma se noti che è un problema che si ripete spesso, allora potrebbe essere un chiaro segnale del calo uditivo.
Tutti faremmo felicemente finta di ignorare la sveglia o abbiamo serie difficoltà a sentirla quando dormiamo profondamente, ma alcune persone non riescono proprio a sentirla e hanno problemi anche con timer, citofoni, campanelli e in generale suoni brevi e acuti. Anche questo potrebbe essere uno dei segnali del calo uditivo. Infatti i suoni acuti sono i primi che l’orecchio smette di percepire e il cervello di elaborare in caso di ipoacusia.
Un altro dei campanelli d’allarme più comuni per il calo uditivo è la difficoltà riscontrata durante le conversazioni telefoniche di capire bene tutte le parole. A differenza di una conversazione di persona, infatti, quando si parla al telefono non è possibile leggere il labiale e, vi sorprenderà saperlo, moltissime persone non si accorgono di avere problemi uditivi perché si “aiutano” leggendo le labbra dell’interlocutore. Durante la pandemia infatti, quando tutti portavano la mascherina, sono improvvisamente aumentati i casi di ipoacusia: questo perché, non potendosi più aiutare con la lettura del labiale, molte persone si erano rese conto di non sentire bene. Nelle conversazioni telefoniche avviene lo stesso. Inoltre, la voce della persona all’altro capo del telefono è spesso attutita dalle interferenze di linea e dai suoni ambientali, rendendo ancora più difficile, per chi ha problemi di udito, comprendere ben tutte le parole.
Il consiglio del tuo Dottore degli Apparecchi acustici è dunque di far attenzione a questi quattro segnali del calo uditivo e di prenditi cura del tuo udito e di quello dei tuoi familiari attraverso controlli periodici.