I fumatori hanno quasi il 50% di probabilità in più rispetto ai non fumatori di soffrire di perdita dell’udito, secondo uno recente studio condotto da un team di ricerca giapponese. Secondo uno studio americano invece, di qualche anno più vecchio, le probabilità sono del 70% in più. In ogni caso, i dati sono molto preoccupanti: fumare fa male alla salute, all’organismo e anche all’udito.
In questo articolo vedremo più nel dettaglio i risultati della ricerca giapponese e soprattutto le cause che collegano il fumo all’ipoacusia.
Nel 2018, i ricercatori guidati da Huanhuan Hu, PhD, hanno condotto uno studio su oltre 50.000 lavoratori giapponesi tra i 20 e i 65 anni per testimoniare l’incidenza del fumo sulla perdita uditiva. I lavoratori giapponesi ogni anno si sottopongono ad una serie di esami obbligatori, tra cui anche un test dell’udito. Quindi i ricercatori avevano a disposizione una grande mole di dati per tracciare una curva della salute uditiva dei lavoratori. Studiando i dati relativi agli 8 anni precedenti lo studio è emerso che i fumatori hanno il doppio delle probabilità di sviluppare l’ipoacusia rispetto a non fumatori. Parlando in termini numerici, il team ha riscontrato nel gruppo de fumatori, 15 nuovi casi si ipoacusia su 1.000 e solo 8 nuovi casi su mille nel gruppo dei non fumatori. Inoltre, sembra esserci una correlazione diretta tra il numero di sigarette fumate e la possibilità di sviluppare l’ipoacusia.
Per fortuna lo studio, pubblicato sulla rivista Nicotine & Tobacco Research, ha evidenziato anche un dato positivo: se si smette di fumare, diminuiscono le probabilità di perdere l’udito. Una notizia senza dubbio confortante, e anche incentivante, per tutti coloro che cercano di smettere di fumare.
Innanzitutto, la nicotina e il monossido di carbonio che provengono dal fumo tendono a stringere i vasi sanguigni, compresi quelli nelle orecchie. Ciò limita il flusso sanguigno e quindi l’ossigeno vitale nell’orecchio interno. Le minuscole cellule ciliate della coclea che sono responsabili della traduzione delle vibrazioni sonore in impulsi elettrici per il cervello. Possono quindi subire danni a causa di questo tipo di asfissia. Inoltre queste cellule, una volta danneggiate, non sono in grado di rigenerarsi, compromettendo irrimediabilmente la capacità uditiva.
In secondo luogo, la nicotina può influenzare i messaggeri chimici (o neurotrasmettitori) del nervo uditivo. Quindi ciò non consentirebbe di dire con precisione al cervello quale tipo di suono viene effettivamente elaborato.
In terzo luogo, il fumo libera i radicali liberi nel nostro organismo. Se questi radicali aumentano nelle cellule ciliate del nostro orecchio interno, possono verificarsi danni permanenti.
Gli studi hanno anche dimostrato chiare correlazioni tra ipoacusia e fumo passivo. Ciò è particolarmente preoccupante quando, tale fumo passivo, riguarda i bambini, poiché il sistema uditivo di solito non è completamente sviluppato fino alla tarda adolescenza.
Quindi per evitare ulteriori danni all’udito, è quindi indispensabile eliminare l’uso di sigarette.
Ma anche seguire uno stile di vita più sano e soprattutto tenere sotto controllo l’udito con controlli periodici.
In occasione del NO TOBACCO DAY, la giornata internazionale contro il fumo, anche il Dottore degli Apparecchi Acustici vuole ricordarci che smettere di fumare è fondamentale per la salute dei polmoni, la salute del cuore e… dell’udito!